Con l'avvento dell'unità d'Italia e l'allargamento territoriale molti comuni si ritrovarono a dover gestire questioni relative ad omonimie; in effetti, fu una disposizione del Ministero dell'Interno a consigliare la revisione delle denominazioni dei comuni, se non modificando totalmente il nome consigliando quantomeno di distinguerlo attraverso qualche forma come, ad esempio, una specificità geografica.
Il comune di Spino con deliberazione del Consiglio Comunale del 21 agosto del 1862 deliberò la modifica della propria denominazione aggiungendo la specifica territoriale ispirata al fiume Adda, quasi certamente allo scopo di distinguerlo dal comune di Spino al Brembo, località oggi posta nel comune di Zogno, in provincia di Bergamo, ma fino al 1928 entità amministrativa autonoma.
Il testo del Regio Decreto
Con Regio Decreto n° 1024 datato 4 dicembre 1862 si autorizzava ad assumere la nuova denominazione. Spino è citato al punto 20.
Regio Decreto che autorizza alcuni comuni delle Provincie (Nota 1) di Cremona, Bologna e Brescia ad assumere la nuova denominazione.
4 dicembre 1862.
Vittorio Emanuele II, per grazia di Dio e per volontà della nazione re d'Italia, sulla proposizione del Nostro Ministero dell'Interno; viste le deliberazioni degli infrascritti Comuni delle Provincie di Cremona, Bologna e Brescia; abbiamo decretato e decretiamo:
Articolo unico.
Sono autorizzati:
1.° Il Comune di Acquanegra (Cremona) ad assumere la denominazione di Acquanegra Cremonese, in conformità della deliberazione 22 p.p. luglio di quel Consiglio comunale;
3.° Il Comune di Bagnolo (Cremona) ad assumere la denominazione di Bagnolo Cremasco, giusta la deliberazione 5 novembre 1862 di quel Consiglio comunale;
4.° Il Comune di Campagnola (Cremona) ad assumere la denominazione di Campagnola Cremasca, giusta la deliberazione 5 novembre 1862 di quel Consiglio comunale;
5.° Il Comune di Casale (Cremona) ad assumere la denominazione di Casale Cremasco, giusta la deliberazione 9 settembre 1862 di quel Consiglio comunale;
6.° Il Comune di Castelfranco (Cremona) ad assumere la denominazione di Castelfranco d'Oglio, in conformità della deliberazione 10 agosto 1862 di quel Consiglio comunale (nota 2);
7° Il Comune di Cumignano (Cremona) ad assumere la denominazione di Cumignano sul Naviglio, in conformità della deliberazione 28 agosto 1862 di quel Consiglio comunale;
8° Il Comune di Gabbiano (id.) ad assumere la denominazione di Castel-Gabbiano, in conformità della deliberazione 14 settembre 1862 di quel Consiglio comunale;
9.° Il Comune di Grumello (id.) ad assumere la denominazione di Grumello con Varfengo Cremonese, in conformità della deliberazione 12 agosto 1862 di quel Consiglio comunale (Nota 3);
10.° Il Comune di Mirabello (id.) ad assumere la denominazione di Mirabello Ciria, in conformità della deliberazione 19 agosto p.p. di quel Consiglio comunale (Nota 4);
11.° Il Comune di Monte (id.) ad assumere la denominazione di Monte Cremasco, in conformità della deliberazione 19 agosto 1862 di quel Consiglio comunale;
12.° Il Comune di Paderno (id.) ad assumere la denominazione di Paderno Fasolaro, in conformità della deliberazione 7 settembre 1862 di quel Consiglio comunale (Nota 5);
13.° Il Comune di Palazzo (id.) ad assumere la denominazione di Palazzo Pignano, giusta la deliberazione delli 14 settembre 1862 di quel Consiglio comunale;
14.° Il Comune di Pessina (id.) ad assumere la denominazione di Pessina Cremonese, in conformità della deliberazione 14 settembre 1862 di quel Consiglio comunale;
15.° Il Comune di Pontirolo (id.) ad assumere la denominazione di Pontirolo Capredoni, in conformità della deliberazione 21 agosto 1862 di quel Consiglio comunale (Nota 6);
16.° Il Comune di Prato (id.) ad assumere la denominazione di Prato Muzio, in conformità della deliberazione 14 settembre 1862 di quel Consiglio comunale (Nota 7);
17.° Il Comune di Robecco (id.) ad assumere la denominazione di Robecco d'Oglio, in conformità della deliberazione 26 agosto 1862 di quel Consiglio comunale;
18.° Il Comune di S. Michele (id.) ad assumere la denominazione di S. Michele Cremasco, giusta la deliberazione 5 settembre 1862 di quel Consiglio comunale (Nota 8);
19.° Il Comune di S. Vito (id.) ad assumere la denominazione di S. Vito e Modesto, giusta la deliberazione 28 settembre 1862. di quel Consiglio comunale (Nota 9);
20.° Il Comune di Spino (id.) ad assumere la denominazione di Spino d'Adda, giusta la deliberazione 21 agosto 1862 di quel Consiglio comunale;
21.° Il Comune di Vaiano (id.) ad assumere la denominazione di Vaiano Cremasco in conformità della deliberazione 28 settembre 1862 di quel Consiglio comunale;
22.° Il Comune di Serravalle (Bologna) ad assumere la denominazione di Castello di Serravalle giusta la deliberazione 12 novembre 1862 di quel Consiglio comunale;
23.° Il Comune di Paderno (Brescia) ad assumere la denominazione di Paderno Franciacorta giusta la deliberazione 28 ottobre 1862 di quel Consiglio comunale;
24.° Il Comune di Virle (Brescia) ad assumere la denominazione di Virle Treponti giusta la deliberazione 3 novembre 1862 di quel Consiglio comunale.
Ordiniamo che il presente Decreto, munito del Sigillo di Stato, sia inserito nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato in Torino, addì 4 dicembre 1862.