L'eccidio di Spino d'Adda

Cronaca di una tragica giornata

Sul finire del secondo conflitto mondiale Spino d'Adda fu teatro di un grave episodio.

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Descrizione

Sul finire del secondo conflitto mondiale Spino d'Adda fu teatro di un grave episodio.

Il 27 aprile 1945 colonne di mezzi tedeschi erano disordinatamente in fuga verso il Veneto, con l'obiettivo di risalire verso il passo del Brennero. Quel giorno, verso le 14.30, una di queste colonne stava transitando anche per Spino proveniente dal ponte dell'Adda; giunta in prossimità dell'abitato, nei pressi della cascina Bassa, nasceva un conflitto a fuoco con alcuni partigiani e rimase ucciso un soldato tedesco.

Ne nacque una feroce rappresaglia: già presso la stessa cascina furono uccisi i partigiani Prassede Cantaluppi e Agostino Romanò ed anche il giovanissimo Luigi Chiesa, di soli sedici anni, che, spaventato, stava solo cercando di fuggire tentando di attraversare 

la roggia Villana. A lui sono dedicati l'Istituto comprensivo e la scuola secondaria di primo grado.

Presso la cascina Carabèla furono ritrovati massacrati i corpi di 

Angelo Butella e Domenico Zanoletti, due padri di famiglia.

Nel cortile denominato La Baia dei Re i tedeschi entrarono nella casa della famiglia Bassani uccidendo Agostino Soldati e ferendo gravemente Alfredo Bassani.

Lungo il viale della Vittoria fu la volta dell'omicidio di Francesco Baroni.

In via Pandino, oggi via Martiri della Liberazione, i soldati fucilarono Giacomo Dossena e Ambrogio Bellanda mentre stavano facendo la fila per acquistare sigarette.

In via Roma spararono contro la porta d'ingresso dell'abitazione di Mario Bruschi e trascinatolo all'esterno fu fucilato fuori dalla porta di casa. All'interno dell'abitazione i militari strattonarono la moglie che perse la presa del neonato Piergiorgio che teneva in braccio il quale cadde violentemente picchiando il capo: non si riprese più e morì tre mesi dopo.

Il 30 aprile vi fu la reazione popolare con la fucilazione da parte dei partigiani dell'unico ostaggio che avevano in mano, l'ex commissario prefettizio Severgnini.

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Pagina aggiornata il 27/09/2024