L'Adda nasce a quota 2.990 metri sul Monte Ferro in val Alpisella. Dopo aver percorso la valle del Fraele presso Bormio raccoglie le acque del torrente Frodolfo e percorre la lunga Valtellina fino a Colico dove è emissario del lago di Como.
A valle di Lecco da vita ai piccoli laghi di Garlate e Olginate prima di scorrere nell'alta pianura in una valle profonda e ripidissima caratterizzata da rocce e dirupi che non ne permettevano in passato la navigabilità, da cui l'idea di scavare il cosiddetto naviglio di Paderno. Quest'area è stata prodotta dalle acque del fiume trasportando enormi quantità di detriti morenici poi erosi dalla secolare attività del fiume.
Alla volta di Trezzo i materiali si fanno via via ghiaiosi e sabbiosi: inizia così un'area di transizione denominata fascia dei fontanili dove l'acqua scomparsa nei ciotoli grossolani dell'alta pianura riemerge in pozze e sorgenti. Tale fenomeno coinvolge anche il comune di Spino d'Adda con undici esemplari censiti nel 2005.
Oltre Spino d'Adda il fiume rallenta e si allarga creando lanche e morte, residui di antichi percorsi che il fiume sempre in movimento ha prodotto in un lunghissimo periodo di attività: anche al giorno d'oggi osservando una mappa aerofotogrammetrica o satellitare sono facilmente individuabili le tipiche forme a mezzaluna di certi campi coltivati, chiaro indizio degli antichi tracciati dell'Adda che in passato non si è neppure risparmiato il passaggio di cascine - e perfino località come Persia, presso Casaletto Ceredano - da una sponda all'altra. È la zona naturalisticamente più interessante dell'intero parco Adda Sud, l'ente di protezione che tutela tutta la parte finale del corso.
A valle di Pizzighettone l'intervento dell'uomo è più evidente poiché il corso d'acqua scorre tra arginature fino a Castelnuovo Bocca d'Adda dove si getta nel Po dopo 313 chilometri.
L'Adda come luogo fisico di confine
Fin da tempi antichi, almeno 3.000 anni prima della nascita di Cristo, l'Adda ha tracciato un confine: la prima evidenza sta nel tipo di sepoltura, di tipo collettivo a ovest, mentre ad est prevaleva una sepoltura individuale, indice di una diversa evoluzione sociale probabilmente derivata dagli sviluppi nel campo della metallurgia. Una società più sviluppata dal punto di vista produttivo era divenuta più stratificata e patriarcale.
Il confine si rafforzava nelle età del bronzo e del ferro con le culture celtiche a ovest e quelle delle terremare a est, vicenda evolutiva che finirà per modificare sensibilmente le differenze linguistiche ancora oggi evidenti: il lombardo è infatti distintamente diviso tra dialetti occidentali e dialetti orientali (bergamasco, bresciano, cremasco, dialetti camuni, ecc.) il cui confine fisico è decisamente l'Adda.
L'ultimo confine cui accenniamo, almeno in parte, è stato quello di dividere due stati: il ducato di Milano a ovest e la repubblica di Venezia a est, tra il XV ed il XVIII secolo.
Un fiume di battaglie
Terminiamo ricordando alcune tra le più importanti battaglie che nel corso si sono svolte nei dintorni del fiume.
Nel 223 avanti Cristo i consoli Publio Furio e Gaio Flaminio, sostenitori dell'espansione romana a nord del Po, si allearono con i cenomani e penetrarono in territorio insubre non lontano dalla confluenza dell'Adda devastando numerosi villaggi.
Nel 490 dopo Cristo fu combattuta presso Garlate una battaglia tra le milizie di Odoacre, re degli Eruli, e quelle di Teodorico re degli Ostrogoti venute a prendere l'Italia con l'aiuto di bande di Visigoti. Vinsero i goti cui fu dichiarato il possesso dell'Italia.
Nel 1437 veneziani e Milanesi - guidati da Niccolò Piccinino - si fronteggiarono lungo le rive dell'Adda.
Infine, citiamo lo scontro più famoso: la battaglia di Lodi fra l'armata d'Italia di Napoleone Bonaparte e la retroguardia austriaca del generale Karl Philipp Sebottendorf; lo scontro aprì la via a Napoleone per la conquista di Milano e della Lombardia,