Michelangelo e i due fuochi dell’ellisse, di Daniela Martinotti
Un tragico tuffo e la morte prematura di un giovane, dei lampi sul Tevere, un professore “stropicciato” e molto goloso, un capolavoro rimasto incompiuto: qual è il loro legame?
Questo libro racconta la storia, attraverso i secoli, di un dipinto di Michelangelo. Un affresco solo abbozzato, sopravvissuto all’orgoglio ferito del suo artefice e alle complesse dinamiche tra il noto artista e
il capriccioso committente, papa Giulio II.
La storia di uno strappo, sul cartone e nella coscienza, che si dipana attraverso i secoli, con salti temporali tra il Cinquecento, rievocato da un Michelangelo evanescente e fragile, e il Novecento, con le razzie
del secondo conflitto mondiale alle quali l’opera è sfuggita, sopravvivendo fino al periodo contemporaneo.
In una Roma distratta e assolata il mistero è celato dietro un pesante armadio del Settecento. Ma cosa rende tanto interessante l’affresco? La svolta artistica che esso comporta, in passato stoltamente ignorata.
Non solo la storia di un dipinto interrotto, bensì quella di legami spezzati poi ricongiunti come i due fuochi di un’ellisse, in un percorso attraverso l’arte e le sue diverse espressioni, attraverso la coscienza e la dimensione spirituale: la storia di fili intrecciati nel corso del tempo, tra loro e all’affresco, per poi rivelare il meraviglioso ricamo dell’esistenza umana.
Un ricamo che sopravvive, a dispetto del tempo e della morte.
Il contagio del male di Alessandro Carioni
Carlo, un giovane docente di lettere di una tranquilla città lombarda, è sconvolto dalla tragica morte della sua fidanzata in un incidente stradale. La mancanza di giustizia lo tormenta e, quando il caso viene
archiviato senza colpevoli, il dolore si trasforma in una furia incontenibile. Ingannato dall’oscurità che avvolge il suo cuore, Carlo si sdoppia: da una parte la razionalità lotta per mantenere il controllo, dall’altra un lato oscuro lo spinge verso un desiderio vendicativo che lo consuma. Deciso a far pagare chi ritiene responsabile del suo tormento, si trasforma in un giudice implacabile e carnefice del presunto colpevole. In questo viaggio nell’abisso della vendetta, Carlo si interroga sulla natura del male e sulla responsabilità di chi infetta con il dolore e di chi, a sua volta, ne viene contagiato. La sua coscienza è l’unica ancora di salvezza, ma è messa a dura prova dalla potenza travolgente della sofferenza. Nella ricerca di giustizia, Carlo si trova costantemente sul filo del rasoio tra bene e male, incapace di distinguere dove finisce la propria sete di vendetta e inizia il desiderio di umanità. E se alla fine, nonostante tutti gli sforzi, la
coscienza dovesse cedere, lasciandolo prigioniero delle tenebre per sempre?