Intimamente legata alle vicende dell'omonimo santuario, si ha notizia della cascina a partire dal 1446 quando Tomaso Boiteri, chierico di Santa Maria del bosco, cedette una possessione situata nel territorio di Spino pertinente al detto chiericato.
Nel 1646 vengono citati i corpi di case con stalle, un forno un pollaio. È presente anche un'abitazione per l'eremita che provvedeva alla manutenzione della Chiesa.
Ancora nel 1709 viene citata la casa del frate cappuccino e casa del custode, provviste anche di stalla per l'asinello; ricostruzioni furono eseguite nel 1721
Nel 1867 presso la cascina fu installato l'ospedale per i colerosi. Il consiglio comunale stabiliva di corrispondere L. 15 per l'occupazione dell'oratorio della Beata Vergine del Bosco ad uso ospedale, più le spese di riparazione, imbiancatura delle pareti, pulizia del pavimento. Furono utilizzate anche due case adiacenti ad uso infermeria.